23
Marzo
2020
23 Marzo 2020
"Il Governo, finora, ha agito coscientemente, per la salvaguardia della salute dei cittadini. Appoggiamo e sosteniamo, evidentemente, tutto quanto viene pensato e prodotto in queste ore. In tal senso, siamo anche disponibili a mettere mezzi e risorse a disposizione per la collettività. Resta il rammarico, però, di constatare che le imprese, soprattutto quelle del settore edile, nonché delle numerosissime specializzate che ne animano l'indotto, siano state abbandonate. Chiediamo, dunque, che si pongano immediatamente dei correttivi a un intervento che, di fatto, sta obbligando i cantieri e le progettazioni a fermarsi, pur in assenza di 'forza maggiore', regolarmente emanata dal Governo. Se così non fosse, alla ripresa, in qualunque momento avverrà, non ci saranno più aziende". Così, Sergio Ventricelli, presidente di Confimi Edilizia che rappresenta 2.800 imprese per circa 32.000 addetti, abbracciando l'intera filiera manifatturiera, delle costruzioni edili e dei settori affini, sul DL "Cura Italia". "Chi resiste, lo fa con enormi incertezze - continua Ventricelli -, sia per riuscire a garantire la sicurezza dei lavoratori sia per le difficoltà oggettive dovute dalla scarsità di personale e di materie prime. Il nostro settore, sia chiaro per tutti, prevede anche un certo numero di movimento di mezzi, attrezzature e personale, attività incompatibili con le prescrizioni introdotte dal Governo per garantire la salute dei lavoratori" precisa il presidente degli edili di Confimi. Al Nord, per entrare nello specifico, i problemi sono di far partire i lavori di edilizia civile e soprattutto industriale, lavori fermi da 6-8 mesi che, per il virus, arriveranno a 10-12 mesi. Una situazione insostenibile. Per non parlare della scelta di ricorrere a un commissario speciale per saltare la burocrazia, che andrebbe ridotta drasticamente piuttosto che sospesa, almeno per due anni. Se non ci si muove in questa direzione si contribuirà, inevitabilmente, al default dell'Italia che poi, magari, verrà acquistata con pochi spicci. Con la liquidità che sarà il primo elemento di emergenza, ma che nel decreto non vede per le PMI adeguati meccanismi automatici per l'accesso al credito, nonché la mancanza di una maggiore flessibilità e chiarezza sugli strumenti per gli ammortizzatori sociali". In particolare, Confimi Edilizia come già prevista nella L.190/14 art.1 comma 246 ex lege sottolinea la necessità di offrire a famiglie e imprese più piccole la possibilità di sospendere la corresponsione della sorte capitale garantendo la continuazione della corresponsione degli interessi calcolati sul residuo debito. "In questa maniera - sottolinea Ventricelli - si ottengono alcuni decisivi risultati: il mantenimento della liquidità in circolazione, l'abbattimento delle probabili sofferenze, la difesa della redditività bancaria, e il sostegno ai consumi. Ognuno di questi obiettivi è vitale per la sopravvivenza dell'economia e del sistema del credito". Come se non bastasse, da più parti si segnala che, alcuni committenti, pubblici e privati, pretendono comunque che si prosegua il lavoro in cantiere, per non avere ritardi di consegna, in quanto sostengono che la normativa non obbliga espressamente lo stop dei lavori. "Oltre il danno, la beffa, dunque, - dichiara ancora Ventricelli -, una filosofia su cui si starebbe allineando il Ministero ai Trasporti e alla Infrastrutture che quest'oggi ha pubblicato un 'protocollo di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID - 19 nei cantieri edili', condiviso solo con una strettissima rappresentanza di parti sociali; sostanzialmente una declinazione dell'accordo dei giorni scorsi, anch'esso attuato in accordo solo con la solita cerchia di parti sociali, lasciando inalterate per intero le tante perplessità delle note fin qui esposte". Un documento uscito all'indomani di una nota del ministro De Micheli, che invece confermava la necessità di non voler chiudere i cantieri e che sottolineava, come 'ogni attività volta alla garanzia della sicurezza e della continuità del lavoro sarà direttamente sostenuta dal Ministero'. "Per questo - conclude Ventricelli - serve un nuovo, urgente e immediato provvedimento, che faccia definitivamente chiarezza. Se bisogna andare avanti, e noi siamo disponibili a farlo, bisogna dare regole certe, chiare e condivise, implementando il lavoro - anche da remoto - dei dipendenti pubblici preposti al rilascio di permessi e autorizzazioni nonché ai pagamenti che, in un fase storica come questa, devono essere velocizzati il più possibile. Siamo pronti, quindi, ad aprire un confronto serio ed efficace con l'INAIL e il MIT, ammesso che ci sia concesso, per costruire assieme un nuovo modello di sicurezza sul lavoro, che tenga conto dell'emergenza in atto e della salute dei lavoratori, nonché della possibilità di poter continuare le opere commissionate fino alla relativa conclusione".
04
Marzo
2020
04 Marzo 2020
Giovedì 12 marzo, dalle 9:00 alle 13:30, al NH Laguna Palace di Venezia, Confimi Edilizia patrocina il seminario dal titolo "Il restauro delle superfici esterne degli edifici e bonus facciate", organizzato dal Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano. Nella fattispecie, si approfondirà la bozza di legge di bilancio per il 2020 che ha previsto un bonus del 90% per la riqualificazione delle facciate delle nostre città e in base alla quale si attendono 4 miliardi di investimenti nel prossimo anno nella riqualificazione delle facciate dei condomini. Il beneficio interessa le facciate in aree centrali, quelle che sono denominate A e B nei piani regolatori. Il seminario presenta gli aspetti fiscali, la compatibilità con le normative che prevedono il risparmio energetico, la sovrapponibilità con Ecobonus, le problematiche architettoniche e quelle antincendio. Si tratta di un’iniziativa che interessa i professionisti, ma anche gli amministratori di condominio e le imprese di costruzione. Qui di seguito è possibile scaricare la locandina dell'evento: https://ciam1563.it/images/documenti/locandine_corsi/2018/451_4.pdf
20
Febbraio
2020
20 Febbraio 2020
A dicembre si stima che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni aumenti in termini congiunturali dell’1,3%, recuperando solo parzialmente il forte calo registrato il mese precedente. Sulla media del quarto trimestre 2019, che mostra una contrazione congiunturale dell’1,7%, incide negativamente la marcata flessione di novembre. Su base tendenziale, l’indice corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 19 di dicembre 2018) diminuisce dell’1,3%, mentre l’indice grezzo aumenta del 2,2%. Nella media complessiva del 2019, l’indice grezzo della produzione nelle costruzioni aumenta del 2,2% rispetto all’anno precedente, mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario (nell’anno 2019 i giorni lavorativi sono stati gli stessi del 2018) registra una variazione positiva del 2,0%.
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Dicembre
2019
16 Dicembre 2019
"Abbiamo assistito ad anni di cantieri bloccati, di deregolamentazione che ha ingolfato il settore, di enti locali e grandi stazioni appaltanti che invece di promuovere la qualità del lavoro hanno privilegiato il massimo ribasso. Oggi Ministro è sempre più urgente una politica industriale in favore del settore delle costruzioni, per adeguare e rilanciare la rete infrastrutturale, con particolare attenzione al Sud e alla "riconnessione" del Paese" così Sergio Ventricelli, presidente di Confimi Edilizia in occasione del tavolo organizzato dal Ministro Patuanelli ieri al MiSe. Secondo Confimi Edilizia infatti occorre operare scelte coraggiose e, perfino impopolari, come nel caso delle casse edili: un sistema che va riformato, che spesso tiene in pancia milioni di euro accantonati non si sa per cosa ma di certo non utilizzati. E, per restare in tema di investimenti - stavolta - privati, Ventricelli prende ad esempio il social housing e quindi il coinvolgimento di imprese in progetti di demolizione e ricostruzione, e poi ancora la necessità di rendere il paese più sicuro, investendo nella manutenzione. E proprio in occasione del proprio intervento al tavolo di Patuanelli, Confimi Edilizia ha ricordato le misure che stanno andando in questa direzione: bene il bonus facciate, bene la conferma - ancorché sempre di breve periodo - dei bonus per efficienza energetica e sismica nonostante per infissi e schermature solari continui ad applicarsi il 50% e non il 65%, bene l'approccio alla stesura del Regolamento del Codice degli Appalti. E ancora, nel settore immobiliare bene la conversione a regime della cedolare secca al 10% mentre sul tema della patrimoniale Confimi ritiene opportuna l'esenzione degli immobili inagibili, di quelli dei piccolissimi comuni e di quelli non allacciati ai servizi pubblici, e, bene l'impegno sulla manutenzione del territorio, se si traduce finalmente in pratica. Rimanendo sul territorio Confimi Edilizia dalla voce del suo presidente Sergio Ventricelli ha ricordato l'importanza di estendere il bonus sisma anche alle attività legate alla ristrutturazione con adeguamento sismico, soprattutto in virtù dell'impossibilità di demolire e, quindi, ricostruire gli edifici dei centri storici. Nota polemica dell'associazione sulla questione Imu legata agli edifici inagibili che oggi prevede un'imposta del 50% e su Progetto Italia: "Abbiamo appreso dai giornali gli aspetti di governance – ha sottolineato il presidente Ventricelli - ma assai poco delle regole di "ingaggio" di mercato. È opportuno sapere dove e su quale tipologia di appalti intende lavorare quello che da solo varrà gran parte del mercato delle grandi imprese in Italia". L'associazione di Via Tagliamento rappresentata al MiSe oltre che dal presidente di categoria anche dal vice presidente vicario Alessandro Sbordoni e dalla vice presidente Carla Tomasi ha poi presentato al Ministro le proposte di intervento: occorre snellire le procedure, la fattibilità di un progetto è strettamente rapportata all'aspetto temporale dal quale dipende la sostenibilità economica complessiva; effettuare una riforma organica delle norme urbanistiche, per fare della rigenerazione urbana del recupero, della riduzione degli sprechi energetici il futuro dell'intero settore; ripensare l'edilizia, il ruolo delle Pmi edili e gli interventi nell'ambito delle costruzioni, del territorio e dell'ambiente; investire nei processi di riqualificazione dell'esistente, del patrimonio immobiliare obsoleto e insicuro, delle aree degradate. E in chiusura il presidente Ventricelli ha toccato il tema della giustizia "l'attuale sistema pare minare la base di un collante fondamentale nella convivenza che è la certezza e la rapidità del diritto - e quindi, dei creditori – e che ha mostrato ripetute crepe strutturali".