01
Agosto
2023
01 Agosto 2023
Egregio Ministro Zangrillo,
la raggiungo con questa mia, alla quale mi auguro possa seguire un incontro formale, per esprimerle la preoccupazione che le centinaia di imprese che rappresento hanno portato alla mia attenzione in qualità di presidente della categoria Edile di Confimi Industria.
Sempre più le imprese di costruzioni si scontrano con la pubblica amministrazione locale e il nodo principale è sulle tempistiche con cui vengono concessi i permessi.
Nella fattispecie visti gli ultimi anni in cui i Governi hanno supportato il settore con bonus e incentivi, gli ingenti ritardi con cui i permessi sono stati rilasciati hanno fatto sì che sempre più aziende edili e i loro clienti si siano trovati costretti a rinunciare a bandi e bonus.
Una situazione che non conosce quartieri, da nord a sud tutte le amministrazioni sono in sofferenza e trascinano il destino delle imprese.
In relazione ad una nostra recente indagine agli associati, infatti, è emerso che il 99% dei rispondenti abbia riscontrato negli ultimi 12 mesi un forte ritardo delle amministrazioni nel rilascio dei permessi per avviare i lavori all'interno dei cantieri edili, in quasi 7 casi su 10 questi ritardi sono ascritti all'assenza di personale qualificato all'interno delle amministrazioni, al surplus di pratiche che le PA devono gestire o il dislocamento del personale su progetti targati PNRR.
Ma il dato più sconcertante è che l'intero campione, nel 100% dei casi, ha sottolineato come questi ritardi abbiano danneggiato l'impresa.
Danni che nel 47% dei casi hanno riguardato e riguardano una perdita di programmazione sui lavori e cantieri; nel 38,9% hanno causato e causano la perdita di bonus o incentivi per i clienti (25% ha invece perso bandi che gli erano stati aggiudicati) mentre la perdita di produttività è la terza voce in ordine di gravità.
Una soluzione insostenibile che - è questo il timore degli imprenditori del settore - con la messa a terra dei progetti PNRR si andrà sempre più a incancrenire.
Sono certo che la problematica faccia già parte dei dossier di cui si sta occupando fin dalla sua nomina, ma è mio dovere portare alla sua attenzione una crescente frustrazione da parte di chi, dopo più di un decennio di crisi, vede la propria impresa frenata dalla burocrazia.
Spero possa far suo questo alert. Confimi Industria Edilizia rimane a disposizione per progettare e pianificare soluzioni utili alla vita delle imprese e alla loro cooperazione con la PA.
Con stima, buon lavoro.
Sergio Ventricelli
14
Novembre
2024
14 Novembre 2024
"Esistiamo anche noi, le piccole e medie imprese della manifattura: in un mondo fatto di colossi facciamo girare la grande macchina dell'economia italiana e creiamo occupazione per il 76% dei lavoratori, ma da 18 mesi la nostra produzione industriale è in calo tanto che sono già 300 le aziende del nord ad aver fatto domanda di cassa integrazione". Per questo "abbiamo voluto dedicare questa assemblea a quell'85% di imprese italiane a conduzione familiare che da sempre rappresentano la qualità del prodotto made in Italy e che forse oggi non basta più". Lo ha detto Paolo Agnelli, presidente di Confimi, aprendo l'appuntamento annuale della Confederazione e dialogando con i ministri Adolfo Urso - Imprese e Made in Italy – e Giancarlo Giorgetti - Economia e Finanze. Anche la presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni è intervenuta con un videomessaggio dedicato agli industriali. "Produttività e competitività sono doveri collettivi e non solo della cultura d'impresa, lo Stato non può tirarsi indietro": Paolo Agnelli ha ribadito quali e quante siano le difficoltà delle imprese italiane, aziende piccole e medie, perlopiù a conduzione familiare, e ha avanzato alcune proposte che potrebbero permettere alle Pmi di riuscire a riaffermare il proprio ruolo competitivo nei mercati e contribuire così anche a risollevare il Paese. Partendo proprio dalle proposte più dibattute della legge di Bilancio in tema di extraprofitti e concorrenza: "Introduciamo un'addizionale, sia anche del 10%, per tutte quelle aziende – siano assicurazioni, società energetiche, banche – che superano i 50 milioni di euro di utili", ha detto Agnelli. Ma non solo: "Il risparmio ottenuto potrebbe essere impiegato per altre iniziative, come l'innalzamento delle pensioni minime, oppure per ridurre il cuneo fiscale per le imprese perché quegli oltre 300 miliardi che oggi le aziende private spendono per gli stipendi dei propri collaboratori non finiscano per il 60% nelle casse dello Stato: 180 miliardi su 300". E ancora, il tema caldo della transizione energetica, ambientale e digitale: "Vogliamo essere green ma con i piedi per terra", ha spiegato Agnelli chiedendo al Governo di "stabilire una linea definita sul nucleare". Perché mentre "tutti parlano di transizioni, l'Europa sembra più interessata a spingerci verso la totale decarbonizzazione a ogni costo, anche a quello di regalare la nostra industria alla Cina". In vista delle prossime mosse politiche in tema di inasprimento dazi, già preannunciati dal rieletto presidente Trump, Agnelli ha aggiunto: "Con la scusa di tassare l'alluminio in entrata, gli Usa hanno il mirino puntato sulla produzione made in Italy: sul nostro design, sui nostri mobili, sulle nostre infrastrutture e sulle oltre 300 voci doganali individuate; come ha intenzione di proteggerci l'Europa?". Infine, in tema denatalità e occupazione, non è una "modesta proposta" quella fatta dal presidente Agnelli al ministro Giancarlo Giorgetti per rafforzare il tessuto produttivo nazionale puntando sulle generazioni future: "Lavoriamo insieme all'introduzione di una decontribuzione fiscale per i giovani qualificati in settori chiave per le imprese manifatturiere". E per ristrutturare un tessuto sociale che sembra resistere al lavoro, chi lamentando salari troppo bassi e chi fuggendo all'estero, per trovare nuova forza lavoro Agnelli propone: "Snelliamo le procedure che rallentano l'assunzione degli extracomunitari, e per chi è già presente sul suolo italiano, regolamentiamo la loro presenza così da permettergli di far parte della vita economica del nostro paese e quindi della società".
18
Settembre
2024
18 Settembre 2024
Si terrà nella Fiera di Bergamo, dal 12 al 14 febbraio 2025, Caseitaly Expo, il nuovo evento fieristico di riferimento dedicato all’involucro edilizio, che punta a promuovere in Italia e nel mondo le imprese produttrici di chiusure, serramenti, maniglieria, schermature solari, lattoneria e coperture. Un nuovo e innovativo format nato per rappresentare le aziende, i loro valori, prodotti e servizi, promosso dall’associazione CaseItaly e PromoBerg e cresciuto all’interno del contesto federativo di FINCO. Scopo della fiera è dare ulteriori opportunità di visibilità alle imprese italiane che operano nel settore dei componenti tecnici per l’involucro edilizio, e in particolare per i quattro settori merceologici rappresentati dalle associazioni partner ACMI, ANFIT, ASSITES e PILE. Per le aziende associate a Confimi è previsto uno sconto sul prezzo nominale del 20%. Qui è possibile scaricare la brochure e la scheda di manifestazione.